Molto spesso ormai in Toscana sento parlare di corse Trail ma spesso questi sono nomi fittizi, dati per darsi forse un tocco di originalità o forse perchè veramente gli ideatori li considerano trail.
Beh questo è un "problema" tipicamente toscano che non ho mai ravvisato in altre regioni e spesso provoca confusione come racconto in un altro post.
Ma questa volta che dire? Fontesanta è veramente un Trail e oserei dire un bel trail. Si tratta di un percorso breve ma abbastanza tecnico, di quelli che ti lasciano il segno se non sei abituato a correre in certi ambienti
finalmente ho sentito dire da chi l'ha corso: questa è una gara veramente dura e impegnativa!!!!
sono contento soprattutto per Gianforc che ha creduto in questo progetto e che, sinceramente, mi ha lasciato a bocca aperta (positivamente parlando si intende).
All'inizio ero molto titubante perchè ovviamente il target era formato da molti stradaioli (o stradisti che dir si voglia) ma c'erano anche allegri compagni di brigata Trail e soprattutto all'inizio, per i primi 2 km, mi aveva assalito lo sconforto legato al fatto che stavamo attraversando una strada.
Dentro di me dicevo: quel manigoldo di Gianforc mi aveva garantito che non c'era neanche un metro di asfalto e invece guarda qua asfalto e strade bianche. Speriamo di non rimpiangere il TA dei monti sibillini che ho perso.
E invece la sorpresa è venuta dopo soli 2 km: SENTIERO, SALITE E DISCESE *__*
a condire il tutto scorci favolosi verso la Piana, verso Firenze, tanto lontana ma anche così vicina!
anche i ristori erano ben posizionati e il ristoro finale era degno di lode.
Una corsa che nasce bene e che spero anno prossimo e negli anni a venire diventi una classica.
Come già detto mi piacerebbe vederla partire un mesetto prima e magari di notte: quello a quel punto sarebbe un vero e proprio banco di prova per coloro che verrebbero a fare il malandrino
UN SOGNO DIVENTATO REALTA' Ancora non posso credere a quanto è avvenuto questo week end sui nostri bellissimi monti. La Toscana, una terra così varia, dove in poche decine di km puoi passare dalle vette appenniniche fino alle distese del mare passando per le colline del chianti e per le Alpi Apuane, si sta forse svegliando.
Ed era l'ora perchè, scusate se mi permetto, ma sinceramente avere una Ferrari sotto al culo e guidarla come un vecchietto è una cosa che fa male, molto male, specialmente per chi, come me ama la sua terra a 360°. Perchè alla fin fine questo è il "problema", il fatto che in Toscana si vive la realtà della corsa, questa bellissima pratica sportiva, esclusivamente a livello stradale, sul manto bitumoso, e magari contenti di attraversare strade trafficate e quant'altro senza pensare neanche minimamente a cosa c'è a pochi km da lì.
Negli ultimi anni però le cose stanno cambiando e si assiste ad una bellissima nascita (e non rinascita) fatta di corse più o meno impegnative ma affascinanti come il trail del Casentino, timidi TA che si affacciano come il Trail invernale del Pinone e quello di Vicchio, per poi passare a qualcosa di molto più consistente come l'Elba trail che in così breve tempo è già diventata una tappa importante nel panorama toscano e non solo.
QUALCOSA SI STA FINALMENTE MUOVENDO E NOI MALANDRINI ABBIAMO DECISO DI DARE UNO SCOSSONE FORTE!!!!
Ed ora eccoci qui, a parlare di qualcosa che solo 6 mesi fa era un pensiero nella mia mente quasi irraggiungibile, un percorso che per tanti anni ho sentito narrare come fantastico dai camminatori storici del CAi di Prato. E se dalla loro malsana testa è uscita una manifestazione come il Da Piazza a Piazza perchè non seguire la loro folle idea e provare ad organizzare qualcosa che vada oltre.. al di là del pensiero steradaiolo toscano?
Un progetto ambizioso sicuramente che idealmente attraversa e supera i confini geografici dettati dalla "politica moderna". Due provincie, dodici Comuni, due Regioni sui 70 km di questo vario, affascinante e duro percorso tipico dell'appennino Tosco-Emiliano.
Questi due giorni di cavalcate appenniniche sono stati fantastici per una serie infinita di motivi.
- Primo tra tutti la stupenda compagnia e l'allegria portata con se. In questi due giorni ho potuto riabbracciare vecchi amici e conoscere nuove eccezionali persone provenienti dalla Toscana ma non solo. E soprattutto a questi ultimi va il mio più grande ringraziamento perchè loro hanno dimostrato che per l'amore della montagna e per il piacere di scoprire nuovi ambienti si possono varcare confini che, sebbene non visibili, sono spesso un limite forte.
- Seconda di poi coloro che ci hanno dato una mano in questa nostra idea mettendo a loro disposizione mezzi e risorse senza chiederci niente in cambio (altri invece lo hanno fatto e a caro prezzo ma ne verrà ovviamente tenuto conto ^_^)
- il percorso e i panorami visti. Ragazzi non vi potete neanche immaginare che emozione sia per me mostrare a tutti coloro che hanno partecipato luoghi dell'appennino a me tanto cari.
Sto riguardando le foto, il percorso, i dislivelli e ancora adesso sento rivivere dentro di me quei momenti!
Doveroso a questo punto un resoconto della manifestazione di questo TA.
Partenza da Prato in PERFETTO RITARDO sotto un sole cuocente che non lasciava tregua alcuna. La cornice iniziale (Galceti) è un luogo stupendo per iniziare questa "scampagnata" che dopo circa 1 km di pianura lascia spazio alla prima salita che ci porterà al mausoleo di Malaparte.
La discesa successiva, perfettamente corribile e coperta dagli alberi, ci aiuta sicuramente a recuperare in vista della seconda, affascinante e dura salita sotto sole (il Monte Javello). Siamo ai primi 10 km ma si legge chiaramente nel volto dei partecipanti che non si aspettavano di ritrovarsi un percorso così duro già dai primi km.
ma il caldo, da questo momento in poi, verrà un po' stemperato perchè la nostra corsa si trasforma in una bellissima cavalcata con tantissimi saliscendi completamente immersi nel bosco. Arriva la salita dello Straccalasino (il nome è tutto un programma) e qui si lascia il sentiero n° 10 e si prende il n°13.
Breve discesa corribile e di una goduria immensa su foglie che attutiscono la corsa ci riporta alla cascina di Spedaletto dove troviamo acqua e un favoloso ristoro che ci rigenera alla grande.
Quello che segue è una cavalcata continua attraverso i boschi lungo il sentiero dello "00" GEA che in poco più di due ore ci porta alla Collina di Pistoia dove, al bar, non potevamo che fermarci a sentire le storie della guerra (HOLLGAAAAAAAAAAAAAAAA), reggere in 8 la Robychao per toglierle un animaletto che aveva sulla gamba e gustarci una bevuta in compagnia.
Ma il tempo prosegue e qualcuno deve essere a Pracchia in tempo per riprendere il treno e tornare a casa così, in rapida successione, si riprende lo "00" e si prosegue fino all'innesto del sentiero che scendendo porterà a Pracchia, punto tappa di questa prima giornata.
Molti i tratti di single track, alcuni spazi più ampi e qualche km di asfalto (la traccia me ne conta in tutto 4,5 km). La serata, la cena ed il pernotto sono stati secondo me, ma non solo secondo me, organizzati molto bene anche da parte degli autoctoni che ci hanno messo a disposizione strutture curate a prezzi validissimi ed una cena interessante.
La mattina dopo eccoci nuovamente pronti per varcare il ponticino di Pracchia e iniziare la seconda parte, quella più corta ma anche la più impegnativa che ci porterà all'Abetone.
Qui di corsa se ne può fare veramente poca nei primi km perchè il sentiero parte in salita e non mollerà mai, se non per brevi tratti fino al montanaro. Lungo la strada si trovano vari incroci del CAI ma il sentiero da seguire è sempre il n° 33 seguito poi dal n°3
Breve sosta al Montanaro per rifornirsi di acqua e poi, veloci verso il portafranca. Lungo il percorso si attraversa il Poggio che da il nome alla manifestazione che, idealmente, rappresenta il punto di rottura tra l'ambiente fino ad allora incontrato (sottobosco) con quanto si apre alla vista e al cuore.
Da qui iniziano una serie di saliscendi e tratti corribili di una bellezza IMPRESSIONANTE attraverso tratti single track e pratoni di alta quota immensi. Passo del cancellino, La salita allo strofinatoio, il Lago scaffaiolo, la Croce Arcana, Cima Tauffi e il Libro Aperto sono punti di uno splendore tale da ridarmi tutte le forze necessarie.
Anche il meteo ha ben pensato di partecipare all'evento trasformandosi dal sole distruttivo del sabato ad una pioggia inaspettata con tuoni e lampi sul crinale. Ed alla fine eccoci qua, sulla cima del libro Aperto da dove comincia la lunga discesa che ci porterà all'Abetone e alle docce rigenerative. Anche il cielo si è improvvisamente riaperto ^__^
UNA ESPERIENZA UNICA E INDIMENTICABILE PER ME fatta in compagnia di tantissimi amici
un doveroso ringraziamento quindi a: - Rolando Galli che ci ha aiutati nella logistica all'Abetone, nell'allertare i soccorsi in caso di necessità e ci ha messo a disposizione un pulmino per gli spostamenti
- il SAST di Pistoia nella figura di Simone Argentieri che ci ha armato il sentiero lungo la Frana a Pracchia (efficienti come sempre)
- il Ristorante Melini di Pracchia che con cortesia ci ha aperto il punto tappa GEA e ci ha fatto mangiare una cena che per 20 euro credo si sognerebbero in tanti
- Fausto Rosadi della UISP di Prato che ci ha dedicato il suo tempo per il trasporto borse
GRAZIE A NUVOLA, ROBYCHAO, MASSIGNAN, SILVIA che sono venuti da lontano per tenerci compagnia. La vostra presenza per me è stato il più grande ringraziamento che potessi ricevere!!!
GRAZIE A MAXRUSSO che, nonostante quel che può sembrare, mi ha fortemente aiutato motivandomi a realizzare tutto questo in previsione di un qualcosa di ancora più grade
GRAZIE A ANTONIO che oltre ad essere stato un buonissimo amico ci ha permesso di scoprire che il percorso può essere tranquillamente allungato (bhauhauahua)
GRAZIE A BEPPEGM che ha partecipato all'evento in maniera particolare e unendosi a noi alla seconda tappa. Sei un Atleta vero Beppe, uno di quelli con la A maiuscola e che ama la montagna veramente. Non perdere MAI questa tua stupenda dote.
GRAZIE AI BOLOGNESI (Ruperzio, Marco, Graz. Mauro) che si sono già preiscritti per l'anno prossimo. Siete stati veramente tanto gentili a partecipare ve lo assicuro
GRAZIE A MARINA ZANARDI, GIANFORC, MARCO VANNUCCHI che ci hanno tenuto compagnia nella Prima tappa aggiungendo valore alla manifestazione
GRAZIE A MARCO7C, IL_MAGO, FEDERICO CASTAGNOLI che hanno animato con passione la seconda giornata e ci hanno aiutato per i rientri a casa
ed infine un GRAZIE A NOI MALANDRINI che ci siamo impegnati, ognuno nelle proprie possibilità, per realizzare tutto questo
----------------------
ed infine volevo fare un RINGRAZIAMENTO A TUTTI, INDISTINTAMENTE A TUTTI per i soldi raccolti per il Progetto SolidarieTA. Abbiamo raccolto 155 euro che verranno devoluti alla Dynamo Camp nei prossimi giorni (metterò ovviamente on-line a breve)
Domenica mattina con il fidato Gaggio siamo andati a studiare un'altro dei pezzi del percorso, quello che dal Poggione arriva alla badia a Termine (tratta Pistoiese).
si tratta di un percorso che inizialmente era interamente su asfalto per una distanza che superava di per se i 5 km ma poi gli amici del CAI di Pistoia, negli anni, hanno cercato vie alternative per evitare tutto quel bitume e nascondersi nei boschi su tratti comunque agevoli. Oserei dire che se fosse rimasto tutto asfalto sarebbe stato molto molto noioso da affronatre sebbene corso di notte (mi riferisco ovviamente alla gara e non alla prova di quest'anno) .
Sono quindi andato, armato di scarpette da trail e camel bag a sondare il terreno (e in questo caso non si potrebbe usare termine migliore)
Dopo circa 200 mt di asfalto, la prima deviazione CAI che si incontra, lascia la strada asfaltata e sale sulla destra. Si tratta di un sentiero percorribile e largo ad eccezione di un piccolo tratto che si disimpegna tra gli alberi.
Quando son passato io c'era il proprietario dell'area che era andato a tagliare gli alberi (proprio in questi giorni) e mi sa che per sbaglio ha buttato giù qualche cartello CAI =_=
In qualsiasi caso è percorribile e per l'anno prossimo non ci saranno certamente problemi
La seconda deviazione è sicuramente percorribile ma essendo venuti giù diversi alberi si perde la traccia CAI. Per la prova percorso NO PROBLEM dato che siamo dotati di GPS e comunque la strada asfaltata è sempre vicino ma per l'anno prossimo verrà valutato attentamente se si potrà passare o meno in base alla situazione del sentiero dopo il prossimo inverno. Al limite quindi si attraverseranno 1,5 km di asfalto.
la terza deviazione (quella del Monte Lattai che arriva a Cordosa che elimina circa 1 km di asfalto) credo proprio che non verrà utilizzata in gara. Per come è adesso, sebbene la segnaletica in questo pezzo sia presente e ben visibile, passa attraverso una macchia dove spesso si soffermano gli animali e non si possono quindi escludere incontri ravvicinati con cervi, caprioli ma anche qualche zecca O_o
meglio farsi 1 km di asfalto piuttosto che rischiare qualche malsana puntura hi hi hi hi
ma la cosa più interessante è l'ultima deviazione che evita 1,5 km di asfalto (da Le Trebbie alla Badia a Termini) e si sviluppa interamente su sentiero ben visibile sebbene NON SEGNATO CAI. Per una volta credo ci sia da ringraziare i motociclisti perchè il loro continuo passaggio per questo tratto lo ha reso un vero e proprio sentiero tra l'altro anche molto pulito O_o Manca solo la frecciatura e poi diventerebbe la deviazione più bella di tutto quel tratto di strada.
tirando le somme un percorso di circa 5,5 km di asfalto si trasformerà da un minimo di 1 km di asfalto ad un massimo di 2,5 km di asfalto a seconda delle condizioni del sentiero
Siamo lontani ancora dal 5 Giugno 2011 non lo metto in dubbio ma credo sia doveroso cominciare sin da ora a parlare di questo e di altri argomenti che trattano da vicino l'Ultratrail del Malandrino.
Se la corsa in montagna è già di per se una differenza GROSSA rispetto al correre su asfalto tipico della tradizione toscana l'affrontare un percorso di notte come questo è ancora più complesso e non è certo paragonabile, come qualcuno mi ha detto, al Passatore.
Si potrebbero spendere molte parole per descriverne le sensazioni che ne derivano ma vi assicuro che l'unico modo per carpirne la bellezza è provarlo (magari insieme a noi per la terza edizione del TA del kappadocio che si svolgerà a Luglio)
Correre di notte equivale a vivere emozioni uniche, entrare in sintonia con un ambiente insolito ma anche vivere un viaggio interiore forte e formativo. Come ho detto ad alcuni quando si affronta una traversata notturna se ne esce "provati" a livello mentale ma anche più capaci di capire i propri limiti e "forti di testa" (cosa che nelle corse ha sempre una grandissima importanza)
Partire a Mezzanotte da Prato, con un percorso segnato ed un servizio di assistenza come succederà al trail del malandrino, offrirà una serie di sensazioni, immagini e attimi indimenticabili che riempiono il cuore e la testa!!!
Fate conto di essere lì ai blocchi di partenza, frontale in testa e la classica tensione dell'inizio. VIA!!!
un brevissimo tratto di asfalto e poi si comincia a salire per sentieri. In breve i suoni della città verranno attutiti dalla vegetazione e le Luci, sempre più distanti, faranno da cornice nell'affrontare la dura salita iniziale.
Arrivare in vetta al Malaparte, smettere per un attimo di correre e girarsi verso Prato lascia a bocca aperta chiunque credetemi. Le luci di una città conosciuta attraverso le quali rivedere ogni singolo "monumento strutturale" di Prato diventano la tela di un quadro: le vie, i palazzi, i paesini ma anche i centri commerciali ed il Bisenzio con il suo scorrere incessante
Poi si ricomincia a correre e spesso si intravedono tra gli alberi le luci di una città che assomiglia via via ad un lontano ricordo.
Il primo ristoro e poi eccoci qui, al cospetto dello Javello. Ma anche la devastante salita dello Javello viene ripagata dal fantastico panorama che si gode sulla sua vetta credetemi. Qui gli occhi si perdono su un tratto ben più ampio che va ad incontrare Prato ma anche Pistoia e provincia.
Poi inizia il bosco, quello vero, quello chiuso e aperto solo al cielo, dove gli animali sono i padroni incontrastati e si nascondono al passaggio delle nostri luci. Piccole stelle luminose che si nascondono tra gli alberi. Questo forse è il momento più intimo e più particolare di questo viaggio introspettivo, dove ogni suono è ovattato, dove ogni luce della città è assente e dove ti muovi per sentieri che sembrano diventare tunnel. In questo momento si raggiunge veramente un dialogo con se stessi, si è finalmente lontani da ogni distrazione e ci si può concentrare su noi stessi e su quello che stiamo affrontando.
E questi km sembreranno allo stesso tempo un attimo ed un'eternità per la pienezza che se ne respira.
E' arrivato il momento per un'altra sosta, il secondo ristoro, quello che dividerà la provincia di Prato dalla provincia di Pistoia e da qui in poi, dopo un breve tratto, arriverà la lunga traversata laterale, quella dove si è immersi nel bosco, su piccole vette attaccate, con alla nostra sinistra le luci di una città che ormai sembra lontana, irraggiungibile, quasi eterea. Ed i polmoni saranno talmente vivi che alla luce della lampada frontale si potrà vedere il proprio respiro salire e perdersi nell'oscurità!
Forse non mi crederete ma è con forte rammarico che dico a me stesso che ahimè questi attimi son destinati a finire perchè alle 4:30, poco dopo aver lasciato il terzo ristoro, comincerà veramente ad albeggiare e continuerete a correre ebbri di un viaggio così particolare e ricco di sensazioni da lasciarvi per un attimo storditi. Ma anche questo momento è particolare e per certi versi ancora più ricco perchè il bosco si risveglia, ti inonda di sensazioni e di piaceri. Una gioia incontenibile!
Per alcuni Pracchia sarà il momento in cui arriverà questo risveglio, per altri ovvero la maggior parte, Pracchia rappresenterà il momento in cui ormai la notte è passata da un pezzo ed è già un lontano ricordo.
Spero questo mio breve racconto del percorso possa avervi fatto venire la voglia di capire cosa voglia dire fare una Notturna!!!! ma voglio anche darvi alcuni piccoli ma FONDAMENTALI consigli.
La notte è dispendiosa, molto più del giorno credetemi. Soprattutto per chi farà tappa unica partire da Prato forzando l'andatura equivale certamente ad un ritiro lungo il percorso o ad un arrivo non esaltante.
La cosa positiva è che fisicamente si consuma meno perchè si ha meno bisogno di liquidi ma di notte c'è il problema della visibilità. Le uniche luci a cui puoi appellarti per vedere il percorso sono quelle della tua frontale e di chi magari sta correndo con te in quel tratto. La concentrazione è al massimo perchè si deve stare molto attenti a dove si mettono i piedi naturalmente e quindi si consumano moltissime energie (senza considerare che la notte solitamente si dorme)
Anche l'uso della frontale è fondamentale! Chi fa molte corse di notte preferisce avere un doppio fascio luminoso ovvero la torcia Frontale da tenere in testa e un fascio accessorio posto sul petto o meglio sulla pancia. Questo permette di guadagnare tridimensionalità e mostrare gli ostacoli per la loro reale grandezza. Io utilizzo una singola luce ma sto molto attento a dove metto i piedi perchè è facile inciampare su qualcosa che si riteneva più facile da oltrepassare
quindi DI NOTTE MEGLIO ANDARE PIU' PIANO E FARE ATTENZIONE! e vedrete che vi godrete questa traversata stupenda ^______^
Ed un'altra avventura lungo i miei sentieri si è conclusa. Questa volta non posso dire molto perchè parlerei da organizzatore e sinceramente preferisco non essere io a descrivere questo percorso a me tanto caro. Sono altri che ne hanno raccontato pregi e difetti e a loro lascio i Commenti p.s. da buon organizzatore da ultimo ho sbagliato strada BHUAHAUHAUAH
Ebbene anche questa volta è fatta. Su questa bellissima manifestazione non si sprecano mai le parole e ogni piccola lusinga fatta a persone come Elio, Maria e Armando sono sempre ben spese. Si tratta di persone che ci mettono anima e cuore nella creazione di questo evento e si vede perchè anche quest'anno non si può che parlare bene di questi 125 km.
Anche questa volta ho fatto il twin team in compagnia del mio amico Marco (Chiorbasub) invertendo però la suddivisione del percorso del primo giorno e permettendomi così di godere di una nuova esperienza che anno scorso mi mancava.
L'accoglienza, come sempre, è degna della grande festa dove rivedi vecchi amici e conosci nuovi personaggi. Il venerdì sera, tutti insieme a Pontremoli per godersi una presentazione di grande spessore ad opera di Alex, un ormai teutonico speaker per il valore e la passione che mette nel raccontare di eventi così importanti.
Ma qui non sarò certo a decantare di questi aspetti che si possono godere solo partecipando alla festa. Racconterò invece di un tratto nuovo, del tratto nuovo che mi mancava e che adesso ho finalmente percorso. Ragazzi la seconda parte del secondo giorno è puro e semplice Trail, di quello buono, di quello fatto di sentieri, di saliscendi appenninici e di amici incontrati lungo il percorso.
Mamma mia quanto mi son divertito in compagnia di geogeo che ho scortato e gestito tutto lungo questa prima giornata.
Ci sono tanti piccoli angoli celati in questi boschi che solo camminandoci dentro si riesce a scoprire. Sicuramente la tratta più bella del primo giorno. Come la tratta più bella, complice il mal tempo che ha costretto gli organizzatori a far abbandonare l'idea di salire sul monte Lama nei primi 30 km, è stata sicuramente la seconda parte del secondo giorno. Questa volta una tratta conosciuta e per questo goduta ancora meglio.
Ogni angolo mi ricordava l'anno precedente e ogni strappetto me lo gustavo con il piacere di aver già varcato quei sentieri. Me la son presa talmente comoda che a metà dei miei 30 km mi son fermato al ristoro a mangiare la Zuppa calda... CHE BUONAAAAAAAAAAAAAA!!!!
del resto per me questo è il modo giusto di vivermi queste avventure, godermi ogni istante, immortalare i momenti con foto e tenerli forti dentro di me.
Un'altra bellissima emozione lasciatami da questo percorso degno di essere considerato un Ultratrail di tutto rispetto!!!!
Elio anche anno prossimo spero di essere dei vostri per godere di questo bellissimo e stupendo clima
e siamo ormai alle porte con i sassi per il "The Abbots Way" e per il "Da Piazza a Piazza" e quindi, anche se con estremo ritardo, ho dovuto dare un'ultima limatina alla preparazione sulle corse in due giorni (sebbene finisca sempre a tavola la mia preparazione hi hi hi) ieri TA della Contessa e oggi mi son fatto prima 16 km a corsa con gli amici Federico e Marco (il mio compagno anche quest'anno all'Abbots) e poi me ne sono andato in piacvole compagnia per quel della Romana fino in valibona dove c'era la festa della Liberazione e relative salsicce e rosticciana *_* Nonostante l'abbuffata non ci siamo comunque fatti mancare il giro completo del crinale e l'adorabile vista dalla Croce della Retaia. qualche foto della corsetta la potete trovare QUI
Bellissimo allenamento in compagnia tra i crinaletti del Pinone e gli immancabili e stupendi vigneti. Questo piccolo angolo toscano, sebbene vi abiti a pochi km, riserva ogni volta sorprese diverse. Tanti stradaioli (hi hi hi hi) ma anche molta voglia di allenarsi in gruppo per i bellissimi sentieri del versante Empolese. Molti volti conosciute ma anche facce nuove.
Del resto se non fosse per manifestazioni di questo genere credo che la Toscana, che vanta uno dei territori più belli d'Italia, rischierebbe di perdere un modo di avvicinarsi al Trail graduale ma altrettanto indelebile.
E secondo me, nel giro di un annetto, anche il movimento trail Toscano riceverà uno scossone fortunato (tra "DPAP", l'Elba Trail, ed i futuri Falterona" e "Ultratrail del malandrino" come potrebbe essere differente?)
Passeggiare per quelle lande a qualche mese di distanza dall'edizione zero del trail del Montalbano mi ha permesso di rivivere quelle emozioni con tanti ricordi indelebili.
Che piacevole sensazione che ho provato ^_^
questa volta mi son limitato a fare 17 km anche perchè domani ne faccio altrettanti e dalla prossima settimana si parte con le massacranti uscite del TAW e del DPAP NON VEDO L'ORA *___*
bellissimo l'allenamento quello che è stato portato in fondo questo Sabato dal gruppetto dei Come On più interessantissime new entry. Km e Km che hanno segnato le gambe ma anche la testa dei partecipanti, adesso sicuramente più consci della fatica e dell'impegno che è necessario per portare a termine una manifestazione come il DPAP
obiettivamente la Domenica gl'è andata anche troppo bene ai fannulloni ^_^ dato che io son andato a fare una 25ina di km a corsa tra i boschi con Gaggio e l'Elisabetta e loro si son potuti riposare facendo una mini-uscitina di 3 ore.
RAGAZZI VE LA SIETE PRESA COMODA DOMENICA EHHHHHHHHHHHH ^__^ ma ovviamente sto scherzando (sebbene non troppo) considerato l'impegno che è stato messo il sabato :p
non vi potete neanche immaginare come sia rimasto meravigliato quando siamo rientrati al Rifugio del La ca' di Torri e ho scaricato i dati dell'uscita. IMPRESSIONANTE: un giro in cui, se si decidessero a tagliare un po' l'erba sull'21B ci si potrebbe organizzare una corsa che farebbe accaponare la pelle a metà dell'arco Alpino
bello bello e ancora bello.
Il gruppo Come-On sembra veramente a posto ma sinceramente le due sorprese maggiori son state Adeile e Franco (a cui dobbiamo ancora trovare un degno soprannome) quest'ultimo fa le buche in terra ma Adeile è quella che ha lasciato di sasso tutti: mamma mia come la va' per monti questa curiosa ragazza ^___^
La Mangia rifugi comunque è stato prima di tutto un momento di piacevolissima aggregazione e l'atmosfera si sentiva e come. A Pranzo, a cena e soprattutto la sera a dormire in rifugio dove un personaggio (senza fare nomi vero Andrea?) ha portato per tutti dei tappi per gli orecchi: io non credevo esistesse qualcuno in grado di russare così forte da non farmi manco sentire l'i-pod
Mamma mia che week end Stupendo. Credo che per una volta le immagini parlino veramente da sole. Per molto sono rimasto incerto tra TCE e Elba Trail ma quando alla fine sono arrivato a Marciana Marina e ho visto che giornate ci riservava il Meteo ho capito che la scelta era stata AZZECCATISSIMA
Quest'anno comunque a rendere ancor più duro il percorso c'ha pensato Max, l'organizzatore, che ha ben pensato di togliere asfalto (per la mia gioia) e mettere una salita verso il Perone dove ho rischiato di tirare qualche bel moccolo assestato bene. Durante quella salita ho avuto anche qualche problema (vento e freddo improvviso mi hanno bloccato la digestione all'attacco della salita e non vi dico come è andato il rimanente pezzo)
però son stato contentissimo, di rivedere l'Elba, di vedere posti nuovi e di incontrare tanti amici magari conosciuti solo sul web su Spirito trail.
Il panorama toscano sta cambiando. Finalmente le corse fuori strada stanno aumentando e anche qualche trail comincia ad uscire allo scoperto, seppur timidamente. Anno prossimo ci sarà il Primo ultra Trail Toscano, una scommessa forse, ma con numeri che faranno impallidire molte corse del Nord. E vi assicuro che oltre alle statistiche anche i panorami sono qualcosa che al Nord si sogneranno vista la IMMENSA VARIETA' che si prospetterà
Come dicevo il panorama sta cambiando e questa corsa ne è la dimostrazione. Non si tratta di un trail (almeno la corsa del Sabato) ma una bellissima corsa in natura su strade sempre corribili ma immerse negli stupendi scenari delle terre Senesi.
All'inizio guardavo queste corse con un po' di sufficienza devo essere sincero, abituato a pestare crinali, quote superiori ai 1500 mt, pietraie e single track non riuscivo ad assaporare il gusto di queste manifestazioni.
Ancora oggi mi trovo in difficoltà visto che la maggior parte di coloro che partecipano a questi eventi sono "stradaioli" ma poi c'ho pensato su. Queste sono delle vere e proprie corse di avvicinamento al giusto spirito (almeno quello che reputo il giusto spirito). E' il compromesso perfetto per permettere agli stradaioli di correre in ambienti naturali ma "correre sempre" e magari sensibilizzarli al rispetto dell'ambiente (ho visto qualche bicchiere in terra ma meno di quanti me ne aspettavo). In una regione come la Toscana dove il trail è quasi sconosciuto (nonostante, e lo dico a ragion veduta, il nostro ambiente è forse uno dei più congeniali anche per vivere queste esperienze) ci vogliono queste manifestazioni.
Se poi, come questa corsa con partenza da San Giovanni d'Asso, ti vengono proposte anche alcune discese tecniche e panorami incantevoli non puoi che gustarti il giro e ringraziare per lo stupendo momento che stai vivendo.
Colline incantate, percorsi quasi sempre immersi nel verde e tanti spunti per gioire di un ambiente unico che tutta Italia ci invidia (e non solo l'Italia).
I miei complimenti vanno sicuramente all'organizzazione che ha saputo tirare su una manifestazione degna di nota e che sulla carta, devo essere sincero, non credevo portasse tanto successo.
Ora non manca altro che cominciare a vedere quegli stessi volti tanto incentrati a seguire l'orologio anche su qualche bel sentiero di montagna, magari al Da Piazza a Piazza o perchè no? al TA del Malandrino ^_^
questa domenica ce ne siamo andati a zonzo per il Pinone. Una bellissima uscita baciata dal sole in compagnia di buonissimi amici. Con me c'era Marco (che si sta allenando per difendere il secondo posto che abbiamo tenuto lo scorso anno al TAW), il Gaggio (in una forma oserei dire dopata) e Federico (una certezza sul percorso).
Parto subito con una doverosa premessa che mi è costata una discussione, seppur in toni sempre contenuti e piacevoli, su un altro Forum. Questa, a mio avviso non era un trail ma una piacevolissima corsa in natura. Proprio sulla differenza di questi termini si è aperta una breve discussione che mi ha permesso di dare ed esprimere un'idea ancora più chiara sulla differenza tra le due cose.
Diciamo che, tanto per far capire, la corsa in natura la considero la perfetta via di mezzo tra un Trail e una corsa stradale. Si tratta di quelle strade, sempre comunque carrabili sebbene con limitati tratti di asfalto e con svariate presenza urbane lungo il percorso, che portano un buon impegno fisico e muscolare (un po' di pendenza insomma) che sono "lontane" dai centri urbani ma che sono completamente immerse nel verde. Sinceramente qualcuno storgerà il naso ma che ci posso fare? può leggere un altro blog più senziente del mio ^_^
Il giro del Pinone è questo tipo di via di mezzo, sicuramente ben più vestito di un'impronta Trail rispetto a corse come l'Eco di vald'Orcia ma comunque legata ad un'impronta molto urbanizzata e con strade (talvolta asfaltate o cementate) dove è facile trovarsi automobili o altri mezzi a motore.
intendiamoci, il giro l'ho proposto io quindi di stradaiolo aveva poco e nulla e i paesaggi che si potevano ammirare erano tali da sopperire a qualsiasi mancanza, però sarebbe erroneo ed esagerato chiamarlo trail.
La partenza dal centro storico di Carmignano e le scalette che, su tratta erbosa, portavano in vetta al castello sono stati un ottimo inizio. E anche la vista dalla passerella del castello non era niente male.
Alcuni tratti di asfalto e una discesa ripida su sterrato ci hanno poi portato ad attaccare la lunga e dura salita che porta verso Pietramarina (in vetta al Pinone)
un traverso in asfalto, con panoramiche su campi di olivi e sulla piana empolese ci ha poi portato all'incrocio con il Ristorante "Il Pinone" dove è cominciata la discesa, questa ASSOLUTAMENTE TRAIL, verso un piacevole nucleo di case immerso nel verde.
Che pace e tranquillità si poteva respirare in questi borghetti e quanto tepore trasmetteva quel sole spesso velato dalle nuvole...
Altra salita che costeggiava un laghetto, un passaggio in pieno campo da coltivazione e poi l'ultimo tratto in asfalto fino a raggiungere il luogo di partenza.
Bel giro veramente, un ottimo modo per avvicinare gli stradaioli al trail senza rendere il passaggio traumatico. BELLO BELLO E ANCORA BELLO ^___^
bellissima uscita quella di questo Sabato in compagnia di vecchi amici (il Gruppo Come On) e nuovi aggregati (Adeile e Giuseppe)
Come ormai in molti sapranno amo correre in montagna ma questo non vuol dire che non sia prima di tutto un camminatore appassionato di mete nuove e di panorami montani.
E vi assicuro che oggi di panorami ce n'erano e anche molti.
Quello fatto è un anello che da Sant'Agata si snoda in salita verso l'Osteria Bruciata e poi, attraversando il crinale (GEA) arriva fino al Passo del Giogo. Da qui si può chiudere il giro scendendo con il sentiero n°42 a Sant'Agata.
Beh vi assicuro che per quanto era duro il tragitto non si disdegna certo di scendere direttamente con il 42 ^_^
tra l'altro questo Anello l'ho percorso sia a cammino che a Corsa e vi assicuro che in entrambi i casi riserva delle grandi soddisfazioni ma anche un tremendo impegno fisico. Del resto 1600 mt di dislivello in 27 km non sono una barzelletta.
Ma partiamo dall'inizio. Si lascia il paese su asfalto tornando in direzione di Galliano e si prende, subito dopo un ponticino, una deviazione a destra (segnaletica CAI) che per un po' si snoda in salita su Bitume. Ma non dura poi così tanto perchè fatto 1,5 km parte la strada bianca che immediatamente dopo diventa sentiero.
tanto fango ma anche sole, vento, caldo, freddo e pioggia sono stati i nostri compagni (della serie ci mancava solo la neve) ma tutta la ciurma si è comportata BENISSIMO.
Mentre si sale però è necessario porre attenzione ad una deviazione che si incontra lungo il sentiero dove la segnaletica CAI si divide in due. Da una parte punta a sinistra (si vede attaccato anche un cartello bidirezionale con la scritta FI-BO) e dall'altra il sentiero che continua a salire. Come è noto la salita che va da Sant'Agata all'Osteria Bruciata è una parte della Via degli Dei che unisci bologna a Firenze quindi verrebbe istintivamente di prendere il sentiero di sinistra. SCORDATEVELO E PROSEGUITE DRITTO. Sennò fate come il sottoscritto che da esperta guida ha costretto i partecipanti a un fuori percorso hi hi hi hi
Il CAI di Firenze non sembra molto aggiornato su quella parte della sentieristica :p
La salita comunque continua attraversando anche vecchi nuclei abitatitivi sicuramente usati in transumanza e poi arriva al passo dell'OSteria bruciata. Piacevoli i panorami soprattutto dal versante del mugello con la diga che non smette mai di apparire all'orizzonte. Piccola sosta con foto di gruppo e poi si prende lo "00" direzione Giogo.
Chi si aspetta di essere ormai in cresta e di attraversare il crinale senza difficoltà se lo scordi: E' UN CONTINUO SALISCENDI CON TRATTI ESTREMAMENTE PENDENTI. E lo sanno bene i partecipanti di questo sabato che sicuramente avranno tirato un bel po' di madonne al sottoscritto (che ovviamente per evitare di sentirsele tirare è andato avanti in solitaria)
lungo questo tragitto si deve comunque cercare di mantenere sempre la cresta perchè lungo la strada si incontrano un paio di deviazioni a destra che riporterebbero direttamente a valle.
Una breve sosta al Giogo per rifocillarsi e poi via in discesa su una carrabile molto semplice e disegnata appositamente per alleviare le fatiche sofferte fino a quel momento.
Alla fine la girata è stata difficoltosa e impegnativa ma sicuramente un ottimo banco di prova in vista del DPAP. Unica pecca, che ahimè andrà peggiorando nei prossmi mesi, è la presenza lungo il percorso di arbusti e rovi che, ovviamente, il CAI di Firenze non va a togliere :(
Peccato perchè vi assicuro che questo è un percorso bellissimo da fare a Cammino ma altrettanto bello e IMPEGNATIVO da fare a corsa. Io ci sono stato 2 anni fa in scarpette da Trail e non bastano certo 3 ore per affrontarlo tutto. Anzi, per chi vuole io propongo una ulteriore deviazione (il gruppo mi ha PROIBITO DI FARLA PERCHE' ERANO STANCHI =_=). Quando si sta scendendo verso Sant'Agata si incontrano vari incroci. Al primo si tiene la Destra (anche perchè se si va a sinistra si vede chiaramente che si scenderebbe su strada asfaltata) mentre al secondo incrocio si può andare a sinistra per la strada forestale (quella che abbiamo fatto noi ed identificata come n° 42) oppure proseguire dritto con la strada che risale lentamente. Per chi ha voglia consiglio di fare questa seconda scelta che permette di affrontare ancora un po' di sano sentiero (stavolta di mezza costa) prima di scendere, sempre attraverso sentiero, verso Sant'Agata.
Meno asfalto e più dislivello CHE BELLO SLOGAN ^___^
Prima di parlare della gara devo fare subito una premessa. UN COMPLIMENTO DI CUORE AGLI ORGANIZZATORI, che hanno preso un evento "edizione zero" e sono riusciti in pochissimi mesi a trasformarlo in una prima edizione. Il tempo non ha certo aiutato ma ha dimostrato quanto siano stati attenti alla logistica della gara gli organizzatori. Segnalazioni lungo percorso perfette nonostante il tempo avverso e la scarsissima visibilità, coraggiosa ma INTELLIGENTE la scelta di diminuire il percorso per pericolo cadute (anche io ho ringraziato ma solo perchè m'hanno detto che la terza era la salita PIU' DURA :lol: :lol: ). Il pregara non è stato esaltante secondo alcuni ma ricordo ancora che la corsa è stata tirata su in sordina e in pochissimo tempo quindi andava fin troppo bene ;) Il pasta party (DEGNO DI ESSERE CHIAMATO TALE) era a base di trofie al pesto buonissime e un bell'arrosto ed è stata la dimostrazione di come, con una cifra contenuta, si possa ancora organizzare eventi di un certo peso!!!! Anche sulla doccia hanno provato a diventare i migliori ma non sono ancora all'altezza della doccia del CASTO (a buon intenditor poche parole vero Mau :lol: :lol: ).
Sul percorso un paio di critiche però ce le ho ovviamente (mica poteva essere tutto rose e fiori) -ragazzi RINGRAZIATE SIA STATO BRUTTO IL TEMPO altrimenti con i ristori che c'erano la gente sarebbe morta disidratata lungo il percorso. Con un dislivello e una distanza del genere meglio abbondare che deficere -è vero che l'asfalto era poco ma i passaggi a mezzacosta su cemento erano infiniti :shock: E' comprensibile comunque dato che la Liguria è praticamente Appennino puro e l'edilizia segue la geomorfologia dell'area. In compenso le restanti parti, quelle trail, le definirei TRAIL. All'ultimo dislivello positivo mi sembrava di essere a fare la salita del Prunaio al DPAP e vi assicuro che è una salita del Belin!
La compagnia poi è stata ottima con i Toscanacci certo ma anche con Emilio e Mogliera e una sacchettata di genovesi con cui ci siamo divertiti tanto. Semmai salutatemi la cameriera della "risacca" che ormai credo mi sogni anche la notte
BHAUHAUHAUHAUAHUAHAUHAUAHU
vi lascio al percorso e alle foto (non capisco perchè ma nella slideshow sono sfalsate di una posizione mentre se le cliccate normalmente si aprono nel punto giusto. Boh)
Sono a letto ormai e osservo il soffitto bianco sopra di me. Ma in realtà il mio sguardo non si sta soffermando su questo muro di mattoni ma sembra spaziare oltre, utilizzando la superficie monocromatica come uno sfondo sul quale proiettare delle scene, delle immagini palpabili e reali.
Vedo davanti a me dei binari ed il treno che si allontana. Guardo l'orologio un po' adombrato e farfuglio parole incomprensibili.
Ma in cielo non c'è una nuvola, il sole sta per fare capolino dalle vette dei monti e intorno a me c'è un panorama sfumato, di un bianco candido dovuto alla tanta neve presente.
Sono a Pracchia, il mio collega di viaggio ha perso il treno e ad aspettarmi c'è solo un tenero gattone che mi guarda con occhioni mansueti cercando una carezza dall'unico essere umano incontrato.
Non può che uscirmi un lieve sorriso di contentezza per questo istante quasi idilliaco dove il mio carattere più recondito, quello contemplativo, quello solitario, può emergere senza bisogno di nascondersi agli occhi del mondo.
Un bel sospirone liberatorio e la mia mano sfiora il Garmin: "Timer Avviato".
i primi 2,5 km saranno di asfalto in salita, penso tra me e me, ma in realtà il bitume lo perdo dopo neanche 500 mt perchè comincia la neve e con essa le prime avvisaglie.
Correre su questo strato ancora basso di neve (10-15 cm) è fattibile ma già doverosamente impegnativo soprattutto perchè davanti a me non vi è traccia alcuna di passaggio se non quella di animali in cerca di cibo.
Uno scoiattolo nero mi osserva prima di salire rapidamente su un albero e la luce comincia a filtrare tra le foglie. Anche il suono dei miei passi è ovattato dalla neve: una sensazione di piacevole silenzio.
Continuo a salire ma di correre non se ne parla proprio. La neve ha già raggiunto i 20 cm quando supero una curva e mi trovo uno spettacolo imponente quanto devastante. Non solo la strada per almeno 150 mt ma anche il versante della montagna è franato a valle aprendo una voragine tremenda che poco lascia all'immaginazione sulla violenza del movimento verificatosi.
Credo che a questo punto il 90% dei podisti che conosco sarebbe già tornato indietro decretando l'uscita come un qualcosa da rifare più avanti, quando le comodità aiuteranno a superare le difficoltà. Ma ormai chi mi conosce lo sa: amo in maniera quasi indiscriminata la montagna e lo Spirito trail quindi ben vengano fuori pista e tratti dove sporcarsi le mani di fango.
E così eccomi ad aprire una strada scalando, è proprio il caso di dirlo, il versante sopra-frana per raggiungere il crinale e sperare così di poter aggirare l'ostacolo. In questo mio pioneristico ascendere ho rischiato anche di rimanere fermo lì tutto il giorno, ma non certo per paura di cadere ma semplicemente per un cervo che a meno di 2 metri, mi ha guardato dritto negli occhi per quasi un minuto e, appena ho tirato fuori la macchina fotografica si è dileguato con una grazia tipica di un abitante dei monti.
Sono rimasto immobile così per un po' e quasi mi sembrava di non respirare da quanto volevo fermare il tempo ed assaporare quell'incontro così ravvicinato.
Caspita questa giornata è cominciata veramente alla grande e quasi non riuscivo ad avvertire la fatica del muoversi nella neve. Ma quest'ultima è arrivata presto credetemi. Sono bastati altri 500 mt e poi, superato un ruscello, eccomi a percorrere un muro continuo di neve che variava tra i 30 e i 60 cm. E questo per 22 LUNGHI km.... (se il 90% dei podisti che conosco si sarebbero ritirati alla vista della frana credo che qui avrei perso una fetta consistente del restante 10% ^___^ )
che sensazione ho provato durante questo tratto? non saprei spiegarlo neanche io. Era un misto tra stanchezza (è veramente dura camminare nella neve alta per 20 e passa km soprattutto se sei te ad aprire la pista), "disperazione" (intesa come difficoltà evidente ed oggettiva nell'andare avanti) e gioia (per gli angoli meravigliosi che mi si mostravano)
Alla fine però solo felicità se a questo si aggiunge il fatto che dopo 13 km il mio compagno di corse mi ha raggiunto e quindi abbiamo potuto attraversare il resto dei sentieri insieme dividendo quindi fatica ma anche le gioie del percorso.
E come sono rimasto contento nel leggere, dal suo sguardo, l'ammirazione per un percorso che non aveva mai fatto e che si è dimostrato così vario e piacevole.
All'inizio il "33" che sale sale senza sosta fino al passo di piastreta per incontrare lo "00". In questo punto il panorama si apre e devi per forza fermarti un attimo a rimirare la valle disegnata dai profili dei monti. E poi eccoci qui, sul sentiero GEA (Grande Escursione Appenninica) attraversando il passo della Collina per poi scendere agli acquiputoli. Sosta-pranzo e poi via, nuovamente in salita per arrivare al confine provinciale, finalmente a casa, là dove il Masi ogni anno a Maggio ci attende con i suoi banchetti. un attimo per respirare l'aria del luogo, il piacere del ricordo e poi di nuovo in marcia sul "10" direzione Prato lungo il sentiero del Da Piazza a Piazza fino a Santa Lucia.
Ragazzi, che piacere immenso che si prova a sentirsi a casa, a sentire che i tuoi piedi battono su terreno conosciuto. Riesci quasi ad avvertire la linfa vitale degli alberi che ti accompagna durante la tua pedalata e questo ti permette di assaporare meglio i trememndi km passati ad ansimare sulla neve fresca pregando che ogni tanto ti dia tregua per sciogliere un po' i muscoli.
Km e Km di neve, di sentieri, di panorami resteranno sempre impressi nella mie memoria e ogni tanto, credo proprio, che osservando questo soffitto, ricorderò con piacere le emozioni che ho avvertito quel giorno.
Pracchia-Prato un percorso che mi regala ogni volta grandi emozioni!
è vero che questo week end non ho corso (e così mi ritroverò ad andare a correre il 15 Marzo dopo 17 giorni di stop completo O_o) ma non vuol dire che non abbia pensato alla Montagna ^_^
Sabato e Domenica sono state all'insegna della fotografia (avevo organizzato un raduno fotografico a Firenze) ma ho trovato comunque il tempo di organizzare una cena con un personaggio importante del consorzio sciistico dell'Abetone. Si tratta del Presidente del consorzio al quale ho proposto una mia idea. E LUI L'HA CONDIVISA ALLA GRANDE!!!!!!!!!!!!
Come qualcuno di voi già sa a giugno organizziamo un TA di due giorni (si può venire anche solo uno dei due giorni) che da Prato ci porterà all'Abetone passando per il crinale e con tappa intermedia a Pracchia.
Il tutto nasce come TA ma mi/ci siamo domandati: perchè non renderlo un EVENTO? del resto il percorso c'è (E CHE PERCORSO CREDETEMI CON UNA VARIETA' DI AMBIENTI INCREDIBILE) e la voglia di organizzare anche dato che disponiamo del supporto logistico del principale gruppo dell'Abetone.
Morale della favola. Il TA Prato-Abetone resterà un TA per quest'anno ma assume un connotato diverso. E' più facile identificarlo come un'Edizione Zero ^_^
o vediamo se si riesce a fare il primo Ultra trail anche in Toscana. Un percorso così se lo sognano in diverse parti d'Italia credetemi.
Partire da una città a quota 70 mt e, dopo 150 mt lasciare la civiltà per immergersi nel bosco e raggiungere vette intorno ai 2000 mt è un percorso che non lo si trova da molte parti ^___________^
Il primo giorno si arriverà a Pracchia e ahimè 3-4 km di Asfalto (su circa 40 km) ci toccano ma il secondo giorno l'asfalto ce lo scordiamooooooooooooooo hi hi hi hi CHE BELLOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
una bella manifestazione nelle terre della val d'Orcia. Bellissimi i panorami e piacevolissima la compagnia con una sosta a pranzo niente male (buoni i Pici *_*)
sulla corsa non ho molto da dire sinceramente perchè mi era stata venduta come una corsa trail ma in realtà si tratta più propriamente di una corsa in natura (E GIA' PER QUESTO MERITA ESSERE FATTA) con poco asfalto e salite limitate. Del resto l'organizzazione è la stessa che porta avanti la ecomezza di val d'Orcia e quindi era abbastanza prevedibile che si trattasse di un percorso del genere. Questo non vuol essere assolutamente un monito verso di loro anche perchè sono stati dei padroni di casa FANTASTICI e li ringrazio per tutto ciò che hanno fatto, ma proprio perchè sono di quelle zone devono ahimè scontrarsi con la realtà senese fatta quasi esclusivamente di stradaioli. Si deve scendere a compromessi alle volte =_=
Bella domenica però ed in definitiva un ottimo modo per avvicinare i podisti stradaioli alla corsa fuori strada ^_^
la scorsa settimana non ho avuto molto tempo per andare in Montagna ahimè e quindi mi son dovuto limitare ad un'uscita di un paio di ore sul mio classico Anello di Galceti. Si tratta come ben sapete di un percorso che adoro ma questo week end ne ho fatto un altro che, se si toglie un inizio TROPPO STRADAIOLO ha riservato gioia e sodisfazione impressionanti.
E' incredibile come l'appennino riservi in ogni angolo panorami nuovi, immagini fantastiche, percorsi INCREDIBILI. E così eccoci qua, in compagnia di moooolti amici, sotto l'ala di Bisio, a percorrere un Anello che dal lago di Vicchio ci ha portato sull'arco preappenninico da cui abbiamo potuto godere un ottimo panorama.
Insieme a noi c'erano anche atleti di grande spessore (il Vedilei e la Carlini) con cui abbiamo condiviso una bellissima giornata che si è conclusa con un pranzo fantastico e un contributo gentilmente offerto da ognuno all'Ospedale Mayer.
Che cosa stupenda che abbiamo fatto. Siamo i primi a livello italiano ad aver promosso questo tipo di cosa e ne andiamo veramente orgogliosi, I TA sono momenti per ritrovarci a correre in allegria ma se a questi possiamo allegare un doveroso contributo verso quei bambini che potrebbero non andare mai a correre sui monti in tutta la loro vita credo si possa definire la cosa come un momento importante, una sorta di unione con i più poveri in salute.
Sul percorso non ho molto da dire per un semplice motivo. Rischierei con le parole di far perdere bellezza a qualcosa che merita di essere visto. Discese in mezzo ai Castagni, panorami al di sopra delle nuvole, UN PAIO DI GUADI FANTASTICI *__*
altro bel fine settimana all'insegna delle uscite in montagna Il sabato mi son divertito tanto a giro per i monti con il Gruppo Come On e altri nuovi amici.
La partenza è stata dalla Regina del Bosco e il doppio anello che abbiamo percorso è stato molto interessante. Ho ripercorso una tratta che non facevo più da diversi anni e che, attraverso un sentiero quasi inesplorato, riporta all'Aia Padre e da lì risale verso il Monte Maggiore.
Ma il nostro viaggio non è stato poi così solitario. in ben due punti ci siamo trovati a camminare in mezzo ai cavalli *___*
Fango, vento ma anche neve sono stati i nostri compagni di viaggio in queste sei ore di cammino. Sul percorso ho scritto già molto in altri spazi pubblici quindi non posso che lasciarvi alle immagini
la domenica poi, per sciogliere un po' le gambe come poteva mancare una corsettina con il buon Federico sopra Galceti. Ogni volta che percorro questi luoghi sono sempre più convinto che sia uno degli anelli più divertenti che ci siano. Salite, discese, punti veloci, punti abbastanza tecnici e grandi panorami. Che si può voler di più? Ovviamente la sosta alla Tomba di Malaparte è DOVEROSA. Per lui era la prima volta ma ne è rimasto molto molto attratto ^_^
direi che questo è stato finalmente il primo week end del 2010 all'insegna della montagna vera e pura Ieri mi son goduto un percorso da urlo in una giornata splendida. Capita di rado di godere di 20 km quasi interamente su neve fresca ma se questa arriva mentre sei in giro con gli amici di sempre, camminatori affiatati che ti seguirebbero in ogni avventura tu gli proponi, sotto un sole splendido e senza manco avvertire un alito di vento... beh direi che è il massimo
In questo blog non si parla di camminate ok e quindi mi limito semplicemente a dire che è stata una pacchia e un piacere immenso. Del resto le mie origini e la mia principale passione resta comunque la montagna in tutte le sue forme e le camminate sono qualcosa a cui non potrei rinunciare.
20 km e 1400 mt di Dislivello possono bastare al Sabato...
ma non è finita qui. Oggi me ne sono andato in compagnia di bella gente a giro per lo Javello in un'uscitina Trail running di tutto rispetto. (qui il percorso registrato in altra occasione) Eravamo io, Rundy e un nuovo acquisto, un ragazzo che sinceramente mi ha fatto una buonissima impressione. Di quelli che vengono dalla strada ma che probabilmente ha cominciato ad apprezzare anche le corse fuori, la natura e i dislivelli. Oggi lo abbiamo portato ai faggi di Javello. Giro classico quando il tempo è tiranno e si vogliono comunque fare 13 km e 750 mt D+ in un paio di orette. Sono contento che sia lui, che Rundy, siano rimasti piacevolmente colpiti nello scoprire che a un tiro di schioppo da Prato ci sono dei Monti, monti veri su cui correre, camminare e con una vista stupenda sulla piana fiorentina. A questo turno, oltre al Sole e all'allegria di una picevole comitiva, si è unita anche la neve in vetta allo Javello *_*
che sensazione correre sulla neve, per quanto mista a ghiaccio. Un esperienza che nelle nostre zone è sempre da prendere come evento raro ma affascinante!!!
Di questo giro ho più volte raccontato la bellezza ma anche l'impegno che ci vuole nell'intraprenderlo. ma ogni volta che ci porto persone nuove, quando vedo nel loro volto lo stupore e la fatica al pensiero di quanto siano dure alcune salite nonostante si sia "in appennino" un piccolo cipiglio di soddisfazione e un ghignetto satanico mi compare sempre hi hi hi hi
Stavolta, dopo tanto ho pure assaggiato il terreno.. Mamma quanto era duro, non me lo ricordavo più :p
c'ho rimesso il pantalone lungo ma va bene lo stesso, si vede era arrivato il momento di cambiarlo :p
erano anni che mi ero ripromesso di andare a fare questa parodia di corsa e alla fine ce l'ho fatta.
Attenzione però, il fatto che l'abbia chiamata parodia non vuol dire che l'abbia disprezzata, anzi... Quando in 15000 persone (e questi son numeri signori) ti trovi a passeggio per le colline del Buon Vino Soave per strade di campagna ammirando paesaggi e angoli di piacevole spessore te ne sbatti se buona parte del percorso è su asfalto: ti godi ogni istante E BASTA.
E così è stato per i 28 km di corsetta che mi son fatto. E non posso che parlare di corsetta perchè, nonostante il passo abbastanza allegro e i dislivelli [non eccessivi ma comunque significativi], come potevo non fermarmi ai meravigliosi ristori che avevano organizzato quelli dell'organizzazione.
Non siamo ai livelli del "Da Piazza a Piazza" ma sicuramente siamo ai livelli della buona Porcari che ogni anno vanta anch'essa più di 8000 presenze.
Volontari e Alpini distribuivano ai vari ristori cose classiche (panettone, fette di pane con marmellata, acqua e thè) e altre meno classiche ma altrettanto gradite (uova sode, salsicce con la polenta, panini con il cotechino, vin brullè, china calda, grappa liscia e aromatizzata, ciliege affogate nella grappa, dolcetti tipici della zona).
Si si E' STATA UNA PACCHIA!!!! tant'è che sono ingrassato dall'inizio della corsa alla fine O_o a già dimenticavo i 5 piatti di tortellini con la panna e i piselli che mi son mangiato all'arrivo gentilmente offerti dall'organizzazione!!!!
Non so se rifarò questa manifestazione perchè, nonostante sia tipicamente in veste Tre Province, è alquanto distante. ma una volta va fatta PER FORZA!!!!!
Con me c'era la Cri alla sua prima uscita ufficiale. Sebbene a cammino ma i suoi 14 km erano tanti si si!!!!
punti degni di nota TANTI ma uno su tutti: quando oltrepassi il paese di Soave cominci a salire su una strada bianche che diventa rapidamente fango (e lì ho cambiato Marcia per fortuna ^__^) e ti vedi il meraviglioso Castello alla tua sinistra. CHE SPETTACOLO
si si un bel week end... direi che per quest'anno ho fatto tutto l'asfalto che dovevo fare ed ora si torna IN MONTAGNA hi hi hi hi
ed il 2009 è finito!!!! un grande anno non c'è che dire conclusosi con la vittoria del Mangiakilometri... un torneino interno in sezione dove l'atleta che avrebbe totalizzato in tutto l'anno il maggior numero di km avrebbe vinto un prosciutto ^_^ -e poco importa se ho vinto con 1240 km e 64.000 mt di dislivello mentre il primo tra i miei inseguitori ha fatto qualche centinaio di km in meno ma soprattutto TANTE MIGLIAIA DI MT DI DISLIVELLO IN MENO -e poco importa se ho dovuto scendere a qualche compromesso percorrendo probabilmente 200 km circa di asfalto -e poco importa se tanto il prosciutto non me lo daranno mai con la scusa "TI PIACE VINCERE FACILE"
HI HI HI HI HI
fatto sta che quest'anno, tra corse ufficiali, TA e non competitive mi son fatto: 06-gen befanina di Santa Maria a Colonica 13 km 11-gen Palastreto 13 km 18-gen Campi Bisenzio 15 km 25-gen Cascina di Buti 30 km 01-feb Iolo 14 km 08-feb San Miniato 24 km 15-feb Porcari 25 km 22-feb Cascina (PI) 23 km 01-mar Vorno 32 km 08-mar Strasimeno 58 km 15-mar Correndo ad Ovest di paperino 14 km 22-mar Maratonina di PT 21 km 29-mar Un po' 'n Poggio 31 km 04-apr 626 run 6 km 05-apr TCE 42 km 19-apr Elba trail 36 km 25-apr Maratonina del partigiano 21 km 26-apr Corsa all'ex-ippodromo 15 km 02-mag TAW prima tappa 33 km 03-mag TAW seconda tappa 31 km 07-mag Corriamo a Quarrata 9 km 09/10-mag Da Piazza a Piazza 75 km 12-mag Prato per la Vita 8 km 19-mag questura 10 km 21-mag corri la vita 9 km 22-mag Staffetta Bolsena-Orvieto 7 km 24-mag Trail Monti Lucretini 22 km 26-mag Prato per la Vita 8 km 30-mag Santonovo - Quarrata 8 km 05-giu Stranotturna di Agliana 10 km 07-giu Scarpinata nel verde - Figline 13 km 17-giu Notturna di Lignano Sabbiadoro 10 km 21-giu Ecomaratona dei Laghi 42 km 23-giu Prato per la Vita 8 km 02-lug Santonovo - Quarrata 8 km 05-lug Comeana 16 km 12-lug Ecomaratona del ventasso 42 km 18-lug 2° TA del Kappadocio 35 km 26-lug Maratona di Fussen (Germania) 42 km 15-ago Maratona della val d'Arda 42 km 23-ago skyrace dei tre rifugi 26 km 13-set Trail delle Foreste Casentinesi 20 km 20-set Porretta-Corno alle Scale 30 km 11-ott TA del Ventasso 42 km 25-ott Trail Monte Casto 46 km 15-nov Corsa Sociale 18 km 22-nov MUTB 39 km 13-dic TA Massarosa 13 km 19/20 dic Trail Montalbano 43 km 27-dic TA T.V.B. 1/2 40 km
OSEREI DIRE CHE POSSO RITENERMI SODDISFATTO soprattutto perchè, tranne rarissime occasioni, io non corro durante la settimana quindi le corse mi funzionano anche da allenamenti ^_^
ma il nuovo ahimè non sta partendo nel migliore dei modi è Lunedì 11 Gennaio e ad oggi, causa maltempo e impegni vari, mi son ritrovato ad andare a correre due volte (e non sarebbe comunque male in 11 giorni per uno come me :p ) ma ENTRAMBE LE VOLTE SU STRADA =___=
la prima, in compagnia del mio grande amico Marco Michelini, che è riuscito per una volta a strapparmi ai monti e portarmi con lui alla befanina di Santa Maria a Colonica e la seconda domenica insieme a Vincenzo (organizzatore dell'eco del ventasso) che mi ha portato a girellonzolare per le strade panoramiche dei colli bolognesi. E' stato un bel giro lo ammetto, con scorci piacevolissimi sulla valle e alla fin fine 20 km e 700 mt di dislivello con passaggi sotto i portici e in posti magici come la basilica di San luca la dicono lunga...
ma quel maledettissimo del gaggio (e voglio aggiungerci anche MiticoJane e Rundiamo62) si son fatti il Poggiolo :'( MALEDETTI, il prossimo anno mi troverete lì con voi, anche quest'anno l'ho dovuta saltare contro la mia volontà MA ANNO PROSSIMO CE LA FARO' A VENIRE A FARE QUESTA MITICA CORSA ^___^
per fortuna che almeno un po' di monti li ho assaggiati, anche se completamente sotto l'acqua O_o sabato son stato a fare la prima uscita dell'anno con il gruppo Come On del DPAP. Un bell'anello di 10 km che, appena il tempo lo permetterà, andrò a farmi a corsa. credo proprio che sarà divertente ^_^ per ora però mi ha regalato 2 ore di acqua incessante. (chi è iscritto al gruppo di facebook del DPAP può vedersi anche le foto di questo delirio O_o