domenica 13 giugno 2010

Fontesanta Trail

Molto spesso ormai in Toscana sento parlare di corse Trail ma spesso questi sono nomi fittizi, dati per darsi forse un tocco di originalità o forse perchè veramente gli ideatori li considerano trail.

Beh questo è un "problema" tipicamente toscano che non ho mai ravvisato in altre regioni e spesso provoca confusione come racconto in un altro post.

Ma questa volta che dire? Fontesanta è veramente un Trail e oserei dire un bel trail.
Si tratta di un percorso breve ma abbastanza tecnico, di quelli che ti lasciano il segno se non sei abituato a correre in certi ambienti

finalmente ho sentito dire da chi l'ha corso: questa è una gara veramente dura e impegnativa!!!!

sono contento soprattutto per Gianforc che ha creduto in questo progetto e che, sinceramente, mi ha lasciato a bocca aperta (positivamente parlando si intende).

All'inizio ero molto titubante perchè ovviamente il target era formato da molti stradaioli (o stradisti che dir si voglia) ma c'erano anche allegri compagni di brigata Trail e soprattutto all'inizio, per i primi 2 km, mi aveva assalito lo sconforto legato al fatto che stavamo attraversando una strada.

Dentro di me dicevo: quel manigoldo di Gianforc mi aveva garantito che non c'era neanche un metro di asfalto e invece guarda qua asfalto e strade bianche. Speriamo di non rimpiangere il TA dei monti sibillini che ho perso.

E invece la sorpresa è venuta dopo soli 2 km: SENTIERO, SALITE E DISCESE *__*

a condire il tutto scorci favolosi verso la Piana, verso Firenze, tanto lontana ma anche così vicina!

anche i ristori erano ben posizionati e il ristoro finale era degno di lode.

Una corsa che nasce bene e che spero anno prossimo e negli anni a venire diventi una classica.

Come già detto mi piacerebbe vederla partire un mesetto prima e magari di notte: quello a quel punto sarebbe un vero e proprio banco di prova per coloro che verrebbero a fare il malandrino

si si interessante come idea

Trail di Fontesanta


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domenica 6 giugno 2010

TA del Malandrino

UN SOGNO DIVENTATO REALTA'
Ancora non posso credere a quanto è avvenuto questo week end sui nostri bellissimi monti. La Toscana, una terra così varia, dove in poche decine di km puoi passare dalle vette appenniniche fino alle distese del mare passando per le colline del chianti e per le Alpi Apuane, si sta forse svegliando.

Ed era l'ora perchè, scusate se mi permetto, ma sinceramente avere una Ferrari sotto al culo e guidarla come un vecchietto è una cosa che fa male, molto male, specialmente per chi, come me ama la sua terra a 360°. Perchè alla fin fine questo è il "problema", il fatto che in Toscana si vive la realtà della corsa, questa bellissima pratica sportiva, esclusivamente a livello stradale, sul manto bitumoso, e magari contenti di attraversare strade trafficate e quant'altro senza pensare neanche minimamente a cosa c'è a pochi km da lì.

Negli ultimi anni però le cose stanno cambiando e si assiste ad una bellissima nascita (e non rinascita) fatta di corse più o meno impegnative ma affascinanti come il trail del Casentino, timidi TA che si affacciano come il Trail invernale del Pinone e quello di Vicchio, per poi passare a qualcosa di molto più consistente come l'Elba trail che in così breve tempo è già diventata una tappa importante nel panorama toscano e non solo.

QUALCOSA SI STA FINALMENTE MUOVENDO E NOI MALANDRINI ABBIAMO DECISO DI DARE UNO SCOSSONE FORTE!!!!

Ed ora eccoci qui, a parlare di qualcosa che solo 6 mesi fa era un pensiero nella mia mente quasi irraggiungibile, un percorso che per tanti anni ho sentito narrare come fantastico dai camminatori storici del CAi di Prato. E se dalla loro malsana testa è uscita una manifestazione come il Da Piazza a Piazza perchè non seguire la loro folle idea e provare ad organizzare qualcosa che vada oltre.. al di là del pensiero steradaiolo toscano?

Un progetto ambizioso sicuramente che idealmente attraversa e supera i confini geografici dettati dalla "politica moderna". Due provincie, dodici Comuni, due Regioni sui 70 km di questo vario, affascinante e duro percorso tipico dell'appennino Tosco-Emiliano.

Questi due giorni di cavalcate appenniniche sono stati fantastici per una serie infinita di motivi.

- Primo tra tutti la stupenda compagnia e l'allegria portata con se. In questi due giorni ho potuto riabbracciare vecchi amici e conoscere nuove eccezionali persone provenienti dalla Toscana ma non solo. E soprattutto a questi ultimi va il mio più grande ringraziamento perchè loro hanno dimostrato che per l'amore della montagna e per il piacere di scoprire nuovi ambienti si possono varcare confini che, sebbene non visibili, sono spesso un limite forte.

- Seconda di poi coloro che ci hanno dato una mano in questa nostra idea mettendo a loro disposizione mezzi e risorse senza chiederci niente in cambio (altri invece lo hanno fatto e a caro prezzo ma ne verrà ovviamente tenuto conto ^_^)

- il percorso e i panorami visti. Ragazzi non vi potete neanche immaginare che emozione sia per me mostrare a tutti coloro che hanno partecipato luoghi dell'appennino a me tanto cari.


Sto riguardando le foto, il percorso, i dislivelli e ancora adesso sento rivivere dentro di me quei momenti!



Doveroso a questo punto un resoconto della manifestazione di questo TA.

Partenza da Prato in PERFETTO RITARDO sotto un sole cuocente che non lasciava tregua alcuna. La cornice iniziale (Galceti) è un luogo stupendo per iniziare questa "scampagnata" che dopo circa 1 km di pianura lascia spazio alla prima salita che ci porterà al mausoleo di Malaparte.



La discesa successiva, perfettamente corribile e coperta dagli alberi, ci aiuta sicuramente a recuperare in vista della seconda, affascinante e dura salita sotto sole (il Monte Javello). Siamo ai primi 10 km ma si legge chiaramente nel volto dei partecipanti che non si aspettavano di ritrovarsi un percorso così duro già dai primi km.



ma il caldo, da questo momento in poi, verrà un po' stemperato perchè la nostra corsa si trasforma in una bellissima cavalcata con tantissimi saliscendi completamente immersi nel bosco. Arriva la salita dello Straccalasino (il nome è tutto un programma) e qui si lascia il sentiero n° 10 e si prende il n°13.



Breve discesa corribile e di una goduria immensa su foglie che attutiscono la corsa ci riporta alla cascina di Spedaletto dove troviamo acqua e un favoloso ristoro che ci rigenera alla grande.



Quello che segue è una cavalcata continua attraverso i boschi lungo il sentiero dello "00" GEA che in poco più di due ore ci porta alla Collina di Pistoia dove, al bar, non potevamo che fermarci a sentire le storie della guerra (HOLLGAAAAAAAAAAAAAAAA), reggere in 8 la Robychao per toglierle un animaletto che aveva sulla gamba e gustarci una bevuta in compagnia.



Ma il tempo prosegue e qualcuno deve essere a Pracchia in tempo per riprendere il treno e tornare a casa così, in rapida successione, si riprende lo "00" e si prosegue fino all'innesto del sentiero che scendendo porterà a Pracchia, punto tappa di questa prima giornata.



Molti i tratti di single track, alcuni spazi più ampi e qualche km di asfalto (la traccia me ne conta in tutto 4,5 km). La serata, la cena ed il pernotto sono stati secondo me, ma non solo secondo me, organizzati molto bene anche da parte degli autoctoni che ci hanno messo a disposizione strutture curate a prezzi validissimi ed una cena interessante.



La mattina dopo eccoci nuovamente pronti per varcare il ponticino di Pracchia e iniziare la seconda parte, quella più corta ma anche la più impegnativa che ci porterà all'Abetone.



Qui di corsa se ne può fare veramente poca nei primi km perchè il sentiero parte in salita e non mollerà mai, se non per brevi tratti fino al montanaro. Lungo la strada si trovano vari incroci del CAI ma il sentiero da seguire è sempre il n° 33 seguito poi dal n°3



Breve sosta al Montanaro per rifornirsi di acqua e poi, veloci verso il portafranca. Lungo il percorso si attraversa il Poggio che da il nome alla manifestazione che, idealmente, rappresenta il punto di rottura tra l'ambiente fino ad allora incontrato (sottobosco) con quanto si apre alla vista e al cuore.



Da qui iniziano una serie di saliscendi e tratti corribili di una bellezza IMPRESSIONANTE attraverso tratti single track e pratoni di alta quota immensi. Passo del cancellino, La salita allo strofinatoio, il Lago scaffaiolo, la Croce Arcana, Cima Tauffi e il Libro Aperto sono punti di uno splendore tale da ridarmi tutte le forze necessarie.



Anche il meteo ha ben pensato di partecipare all'evento trasformandosi dal sole distruttivo del sabato ad una pioggia inaspettata con tuoni e lampi sul crinale. Ed alla fine eccoci qua, sulla cima del libro Aperto da dove comincia la lunga discesa che ci porterà all'Abetone e alle docce rigenerative. Anche il cielo si è improvvisamente riaperto ^__^



UNA ESPERIENZA UNICA E INDIMENTICABILE PER ME fatta in compagnia di tantissimi amici

un doveroso ringraziamento quindi a:
- Rolando Galli che ci ha aiutati nella logistica all'Abetone, nell'allertare i soccorsi in caso di necessità e ci ha messo a disposizione un pulmino per gli spostamenti

- il SAST di Pistoia nella figura di Simone Argentieri che ci ha armato il sentiero lungo la Frana a Pracchia (efficienti come sempre)


- il Ristorante Melini di Pracchia che con cortesia ci ha aperto il punto tappa GEA e ci ha fatto mangiare una cena che per 20 euro credo si sognerebbero in tanti

- Fausto Rosadi della UISP di Prato che ci ha dedicato il suo tempo per il trasporto borse



GRAZIE A NUVOLA, ROBYCHAO, MASSIGNAN, SILVIA che sono venuti da lontano per tenerci compagnia. La vostra presenza per me è stato il più grande ringraziamento che potessi ricevere!!!

GRAZIE A MAXRUSSO che, nonostante quel che può sembrare, mi ha fortemente aiutato motivandomi a realizzare tutto questo in previsione di un qualcosa di ancora più grade

GRAZIE A ANTONIO che oltre ad essere stato un buonissimo amico ci ha permesso di scoprire che il percorso può essere tranquillamente allungato (bhauhauahua)

GRAZIE A BEPPEGM che ha partecipato all'evento in maniera particolare e unendosi a noi alla seconda tappa. Sei un Atleta vero Beppe, uno di quelli con la A maiuscola e che ama la montagna veramente. Non perdere MAI questa tua stupenda dote.

GRAZIE AI BOLOGNESI (Ruperzio, Marco, Graz. Mauro) che si sono già preiscritti per l'anno prossimo. Siete stati veramente tanto gentili a partecipare ve lo assicuro

GRAZIE A MARINA ZANARDI, GIANFORC, MARCO VANNUCCHI che ci hanno tenuto compagnia nella Prima tappa aggiungendo valore alla manifestazione

GRAZIE A MARCO7C, IL_MAGO, FEDERICO CASTAGNOLI che hanno animato con passione la seconda giornata e ci hanno aiutato per i rientri a casa

ed infine un GRAZIE A NOI MALANDRINI che ci siamo impegnati, ognuno nelle proprie possibilità, per realizzare tutto questo


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ed infine volevo fare un RINGRAZIAMENTO A TUTTI, INDISTINTAMENTE A TUTTI per i soldi raccolti per il Progetto SolidarieTA. Abbiamo raccolto 155 euro che verranno devoluti alla Dynamo Camp nei prossimi giorni (metterò ovviamente on-line a breve)