lunedì 25 maggio 2009

Trail dei Monti Lucretili

24 Maggio, una tra le più calde e assolate giornate che questo 2009 ci ha per ora regalato.
Parto da Roma in compagnia di un gruppo di autoctoni estremamente simpatici che per l'occasione mi hanno pure invitato ad una ricca mangiata post-trail. Sembra che gli ingredienti giusti ci siano tutti (bella compagnia, un trail e un grandioso terzo tempo) ma non sono ancora molto convinto di uscirne completamente soddisfatto dato che a questo angolo di Italia, Roma, associo quasi automaticamente asfalto, caos, turisti. Ed invece mi sono sbagliato.
Del resto se questo trail-competitivo è giunto alla sua 18esima edizione ci sarà un motivo ed essendo anche io un organizzatore di una manifestazione che affonda le sue radici in diversi anni di storia avrei dovuto intuire da subito che le motivazioni erano da ricercare nel percorso.

Infatti è stata una sorpresa estremamente gradita vedere alla partenza della corsa volti noti, persone incontrate in altri trail o al DPAP, che mi parlavano del percorso descrivendolo come un allenamento molto tecnico in vista dell'UTMB.

Ero ancora un po' scettico lo ammetto ma la curiosità adesso cominciava a ritagliarsi un grande spazio.

Resto così, immerso ancora nei miei pensieri sulle aspettative di questa corsa, quando vengo riportato alla realtà dallo start. Circa 300 persone (tra competitiva e non-competitiva) hanno superato la porta del paese di Vicovaro per affrontare, dopo neanche un km, una salita che non mollava mai. Il caldo ed il sole poi non aiutavano certamente la scalata ma il paesaggio, inizialmente incerto e nascosto dalla vegetazione, si delineava lentamente fino a lasciarti meravigliato in un piccolo pezzo di scollino dove ho potuto vedere che Roma, con il suo bitume e la sua confusione, era estremamente lontana ed eterea mentre a farmi da cornice c'erano monti e fitta vegetazione.

Il percorso si è mostrato molto interessante e vario, con tratti in single track e percorribili mulattiere su un susseguirsi di "mangia e bevi". Anche la natura si è dimostrata estremamente variegata con spazi completamente assolati seguiti da fitto bosco, un guado molto simpatico, immensi pratoni e una discesa su sassi abbastanza impegnativa.

I ristori sono stati perfettamente distribuiti lungo un percorso ben segnato e, seppur poveri di alimenti solidi, hanno svolto egregiamente il loro lavoro con sali minerali, acqua e thè in abbondanza. Del resto la corsa era di quasi 22 km quindi non era poi così necessario disporre di alimenti solidi.

L'allegria e la caciara tipicamente laziali oltre al rispetto per la natura con i volontari sempre pronti a raccogliere ogni bicchiere lasciato hanno poi fatto da collante ad una manifestazione molto bella e che avevo sottovalutato all'inizio.

Sinceramente non ho trovato critiche da fare all'organizzazione ma, se avrò l'opportunità di rifare nei prossimi anni questa corsa, mi dovrò ricordare di portare la crema solare "protezione 50" o sperare che anticipino la partenza perchè le 9.30 per un evento che si sviluppa in un arco compreso tra i 300 e i 900 mt s.l.m. è un'ora veramente infelice. Quanto caldo certo, ma non posso che sottolineare anche quanto sia stato divertente!

1 commento:

  1. ora, dire che siccome sono solo 22km non c'è bisogno di alimenti solidi mi sembra un po' troppo, caro il mio runner... comunque bravo!

    e il terzo tempo?

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