lunedì 24 marzo 2008

Maratonina di Prato 2008

Ovvia giù, è arrivato il grande giorno!!! Finalmente si corre la Mezza a Prato, e c’è tutta l’emozione come fosse la prima gara. In realtà non lo è, ma visto che ho ricominciato a correre solo a Gennaio c’è questo sapore.

La giornata non è delle migliori per correre, il cielo è plumbeo e l’aria profuma di pioggia, ma la corsa si svolge con qualunque condizione metereologica, quindi… inforco il cappellino, gli occhiali e le mie scarpe e mi preparo!

La condizione fisica è purtroppo scarsa. La sciatica mi ha tenuto fermo 3 settimane. Quella precedente la corsa, poco running, solo 3 sedute brevi in palestra e con tanta paura di farsi ancora male (accidenti agli incidenti alla schiena). Ma ormai mi sono iscritto, ho pagato i €10,00, e la corsa va fatta in tutti modi è questione d’orgoglio!

Dopo un breve riscaldamento è l’ora della partenza. Viale Piave è pieno di podisti, pubblico scarso vista la pioggia, ma si vedono tanti amici, vecchie conoscenze, e quello lì che non ti saresti mai aspettato di vedere con le scarpe da running ai piedi pronto per una mezza! Che bel mondo il podismo. Si parte sotto una leggera pioggerellina e mi affianco ai palloncini celesti da 1 ora e 55 (avevo detto di farla in 2 ore, ma mi sento bene…). Il primo km è da record (4’58”, questi palloncini corrono un po’ troppo…), e la pioggia non smette. Si attraversa Prato, si passa vicino a casa della fidanzata, dentro le mura, di nuovo davanti al Castello dell’Imperatore, il Comune, San Domenico con il primo ristoro. Qualcuno applaude, qualcuno ti guarda stralunato, e purtroppo la classica nota dolente: gli automobilisti che non sanno aspettare e suonano il clacson rumorosamente non per incitare ma per inveire!!! Ma coi miei compagni di corsa non abbiamo orecchi altro che per il nostro passo! A proposito di passo, qui si continua a guadagnare secondi sulla media, al 9° km siamo quasi un minuto avanti e i palloncini decidono che è giunto il momento di darsi una regolata e rallentare. Urge una decisione: continuo con loro e rallento o vado per i fatti miei? Prevale la seconda scelta, sono troppo carico, so che ce la posso fare!!! E allora via per una cavalcata solitaria al grido di: “un altro km, un altro km!” E i km passano! Ponte Petrino, Viale della Repubblica, la declassata con le sue rotonde e i sottopassi (ganzo, un s’era mai fatta a piedi!), e via di nuovo per il centro per l’ultimo giro, proprio mentre arriva la terza classificata della gara femminile (il vincitore è già passato da un pezzo… ma in fondo l’importante è terminare la corsa) e io ho ancora 7 km davanti. Il passo è buono, siamo sui 5’10” e i palloncini gialli dell’ora e 50’ sono lì davanti, la tentazione di riprenderli è forte, ma ho già visto troppi infortunati e non voglio rischiare, in fondo l’obiettivo è di arrivare al traguardo. Intanto la pioggia ha smesso e si corre più volentieri. Siamo quasi in fondo, si gira sul ponte Datini, si prosegue per la Pietà e fino alla Stazione e si rientra verso viale Piave. Ci sarebbe l’ultimo km e il rush finale, ma le gambe dicono che non è il caso, meglio accontentarsi! Tagliano il traguardo i palloncini gialli e, rabbia!, poco dopo anch’io! 1:51:12 tempo ufficiale, 1:50:57 quello rilevato col mio fedele cronometro. Non male, sono contento e abbastanza soddisfatto, l’obiettivo principale è stato raggiunto, ma le gambe sono diventate pesanti; sarà meglio correre ai ripari con dello stretching ed un bel massaggio cinese, offerto dall’organizzazione! Già, l’organizzazione: bravi! Si può migliorare, certo, ma perché stare lì a vedere cosa non andava, quando hanno fatto passare una bella (peccato per il meteo avverso…) mattinata a 1000 appassionati podisti? Avanti così!

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