domenica 20 dicembre 2009

Trail del montalbano

dopo una settimana di scarico con una corsettina veramente molto carina in quel di Massarosa tra piccoli tratti asfaltati e buona parte su sterrato

Anello di Massarosa



siamo giunti al week end tanto atteso del trail del Montalbano (gara in due tappe con 13 km in notturna al sabato sera e 30 km la mattina della domenica)

e come potrebbe mancare il raccontino? ^___^

Ci sono nella vita dei momenti che, a giusta ragione, si possono definire unici, indimenticabili.
Spesso si abusa di questo termine e probabilmente anche adesso, mentre sto scrivendo, penso a qualcosa che in realtà, si riferificherà ancora e ancora.

Ma devo proprio essere sincero, l’insieme dei piccoli particolari che hanno dato vita a questo week end sportivo credo non saranno così facili da amalgamarsi nuovamente.

Partiamo dal nome: Trail del Montalbano EDIZIONE ZERO.
È vero che anche la prima sarà diversa dalla seconda e dalla terza e così via ma… vuoi mettere essere là alla prima edizione di un evento? Quando ancora sta nascendo, quando si è i primi a testare la corsa e vivi le vittorie e le sconfitte dovute all’inesperienza dell’organizzazione?
Non parlo dell’organizzazione in senso generale (del resto la 8 ore di Capraia è famosa e indovinate chi la organizza) ma semplicemente del volersi buttare in una nuova avventura, nella creazione di qualcosa di nuovo. Ne so qualcosa credetemi ^___^
Vi assicuro che sono state moltissime le difficoltà che hanno incontrato durante questi due giorni sia dal punto di vista logistico che dal punto di vista umano

Secondo punto: L’INTIMITA’
Alla partenza del sabato eravamo veramente pochi e sinceramente, tra quelli che hanno fatto soltanto la notturna e quelli che hanno fatto solo la diurna direi che anche la domenica mattina non eravamo poi così tanti. Era bella come sensazione, una sensazione che probabilmente, se l’anno prossimo decollerà l’evento come immagino, già respireremo più a fatica.
Era bello vedere tanti volti conosciuti in così poche persone, era bello vedere gli Spirito Trai di zona riuniti anche se magari non correvano, era bello vedere che a tavola potevamo sedere tutti vicini e sorseggiare il buon Coca e Rum offerti dal Gaggio.

Terzo punto: LA NEVE
Ehhh si. Questo credo sia proprio il punto cruciale che renderà unico questo evento. Sul Montalbano la neve cade veramente di rado e saranno almeno 20 anni che non si raggiungevano i 20-30 cm di tappeto bianco. Correre quasi interamente su neve, in brevissimi tratti ghiacciata, è qualcosa di favoloso e ancora di più lo è farlo accanto a casa. Mamma mia che sogno stupendo che non so quando potrò rivivere. Pensate solo al piacere di battere su sentieri dove solo poche ore prima nessuno era ancora passato, subito dopo una copiosa nevicata con il cielo sgombro da nuvole. E pensate ancora più intensamente al suono ovattato dei passi, di notte, con la frontale che illumina un piccolo angolo di quell’immensa meraviglia. Un sogno all’interno di un sogno.
E la mattina dopo, quando siamo ripartiti per la seconda tappa il cielo era terso, il sole illuminava e riscaldava quel tanto da permetterti di sopportare le basse temperature. E chi se la dimentica l’immagine ormai scolpita nella mia mente della piana empolese tutta coperta di una nebbiolina bianca mentre corro affanosamente sprofondando nella neve in vetta al pinone? *_*

Quarto punto: IL PASTA PARTY
Il pacco gara prevedeva un buono pasto per la sera e la possibilità di una convenzione per il pranzo della domenica. Prima di tutto si deve precisare che questo era un pasta party degno del miglior circuito delle Ecomaratone se non meglio (il rostbeef era FANTASTICO) e poi alla fine l’organizzazione ha deciso di offrire anche il pranzo della Domenica. E quando mi ricapita una cosa del genere ad un trail? (speriamo presto *_*)

Quinto punto: LA DOCCIA CALDA
E qui mi dispiace ma non è che debba aggiungere altro. Chi frequenta i trail sa che alle volte i cubetti di ghiaccio sulla schiena sono meno gelati dell’acqua che proviene da quelle che qualcuno chiama docce mentre io le chiamo iceberg liquidi

Beh.. davanti a questi punti
-poco male se l’organizzazione abbia dovuto accorciare il percorso della domenica (in fondo lo ha fatto per la nostra incolumità)
-poco male se qualcuno ha sbagliato strada più volte adirandosi animatamente verso gli organizzatori (del resto la gente si perde ancora al DPAP nonostante siano 10 anni o più che la fanno quindi a maggior ragione è possibile ci siano difficoltà quando, a causa della neve completamente imprevista, devi cambiare durante la notte la segnaletica del percorso per la mattina successiva prevedendo inoltre grossi tagli all’itinerario proposto)
-poco male se qualcuno si è lamentato della presenza di un unico ristoro alla domenica (che ancora oggi non capisco come abbiano fatto a lamentarsi dato che era posizionato in un punto dove siamo ripassati anche al ritorno e quindi valeva doppio)
-poco male se la temperatura era proibitiva (niente a confronto del Trail del Poggiolo ma intorno ai meno 4 gradi c’eravamo di sicuro)
-poco male se la Denise abbia fatto di tutto per evitare di fotografare me ed il Brogioni lungo il percorso intimando invece l’Ilaria di tornare indietro pur di farle un foto O_o

l’importante era esserci e poter dire a tutti che è stato UN WEEK END SPETTACOLARE!!!!!!!!!!

PRIMA TAPPA

Trail del Montalbano - 1° tappa




SECONDA TAPPA

Trail del Montalbano - 2° tappa



e qui trovate le FOTO DELLA MIA CORSETTA

lunedì 7 dicembre 2009

Anello di Javello - I° Allenamento running DPAP

e dopo 15 giorni di fermo per andarmene in vacanza in Romania eccomi di nuovo qua a raccontare la mia ultima corsetta.

ma che giornata stupenda che abbiamo trovato quest'oggi per il primo allenamento corsaiolo per il DPAP 2010.

Tre amici (Io, Marco e Gaggio), tre appasionati di corsa ma anche di montagna, di quelli veri, di quelli che amano immergersi nella natura e godere i suoi colori, i suoi profumi e soprattutto le sue stagioni si son dati appountamento alla Collina di Schignano per farsi un percorso Anellare che regala ogni volta splendide emozioni.

Ed infatti eccoci qui in un Lunedì di ponte molto umido a prima vista, ma che ci ha donato molti momenti belli e entusiasmanti.

Un percorso semplice e breve per iniziare, per permettere alle gambe di cominciare a girare dopo un bel periodo di fermo e di stanchezza (io son stato fermo e all'ingrasso per due settimane, il Gaggio si sta riprendendo da un infortunio e Marco usciva dalla Maratona di Firenze). Alla fine però guardando la distanza (13 km) e il dislivello (750 mt D+/D-) direi che è un buon punto di partenza.

Da qui le uscite andranno progressivamente ad aumentare per durezza e fatica.
Ovviamente sfrutterò il periodo per cominciare a girare anche qualche spezzone di video (insieme al mio cameramen e montatore Marchino) in vista dell'UltraTrail che ho intenzione di promuovere a breve.

Il dislivello positivo si sviluppa quasi interamente nei primi 4 km con una bella pettata che da 500 mt ti porta dritto a 960 mt. Una salita tra foglie, acqua, fango in brevi punti e tanta, tanta, tanta natura che ci circondava.
Il pezzo finale poi, la salita dei faggi di Javello, resta sempre uno dei punti più duri e IMPOSSIBILI DA CORRERE che conosca. Un passo e un respiro!!!!!

e poi i Faggi, il monumento ai caduti della guerra e la discesa dalle Cavallaie tra foglie e segnaletica CAI. Mamma mia che bellissima sensazione e che emozione ho potuto rivivere. Mi mancavano tanto questi momenti.

Da questo punto in poi si lascia il sentiero del DPAP e tagliando a sinistra si torna sulla traccia di partenza seguendo un sentiero di mezza costa estremamente panoramico che ti permette di correre e godere un paesaggio ogni volta diverso.

Nel nostro caso, aiutati dall'assenza di pioggia e con una temperatura perfetta, ci siamo potuti godere le nuvole, più basse di noi, che quasi come onde, avvolgevano la piana fiorentina, lambivano le tre gobbe del Monte Ferrato, e scendevano sul versante pistoiese per poi infrangersi e tornare indietro una volta raggiunti i monti che si innalzano da Montale.

Che giornata stupenda.

Alla fine in due ore (con quasi mezzora di pausa per fare foto a destra e sinistra) ci siamo fatti i nostri 13 km con 750 mt di dislivello. Che bella sensazione!!!

Sinceramente mi ci voleva proprio dopo un rientro in Italia triste come quello che ho avuto ieri sera :'(

LE FOTO ALLA PAGINA DELL'EVENTO